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Protagonista centrale della costruzione politico-giuridica dello Stato totalitario, Alfredo Rocco offrì al fascismo delle solide basi dottrinarie, che aveva elaborato fin dal tempo in cui era capogruppo del movimento nazionalista a Padova. Una volta nominato ministro, Rocco mise in pratica, attraverso la creazione della legislazione fascista, il proprio pensiero politico, strutturato attorno alla formulazione del principio organicistico già elaborato nel corso degli anni patavini, influenzando profondamente la stessa ideologia fascista. Grazie ad una vasta ricerca condotta su documenti editi ed inediti, rinvenuti in archivi nazionali ed esteri, questa biografia mette in luce la versatilità intellettuale e politica di Alfredo Rocco. Emerge la sua figura di ministro - quella più conosciuta - ma anche di studente, docente, padre di famiglia, militare, politico, giornalista, amministratore di giornali. Il suo percorso politico appare tortuoso, tuttavia la logica che ispira il suo pensiero è chiara: dalla giovanile militanza radicale fino all'attività legislativa, Rocco ha avuto come obiettivo quello di tutelare sempre l'autorità dello Stato, al di sopra di tutto, fino a giungere a sacrificare le libertà del singolo cittadino.